Per te, che ti chiedi spesso “Mah… cosa sento, cosa provo, cosa dovrei sentire in questo momento?” e che fatichi a trovare quelle parole che possano descrivere come ti senti, è arrivato il momento di concedersi un sollievo.
Ma come? Partendo dalla cosa più antica che ha fatto l’uomo: esplorare e cercare materiali che facessero al caso suo, dapprima osservandoli e poi iniziando a manipolarli e trasformarli.
Quindi si parla di riscoprire qualcosa di innato nell’essere umano: la creatività e, perciò, la capacità di dare forma ai propri bisogni e emozioni. Infatti, proprio attraverso la manipolazione del materiale artistico tutti e cinque i sensi vengono stimolati e impariamo nuovamente a sentire il corpo e cosa sta provando.
Riscoprire e affermare la propria creatività attraverso un gesto visibile significa affermarsi e rivendicare il proprio posto nel mondo. Perché la nostra impronta racconta qualcosa di noi ed è una testimonianza della nostra esistenza ed unicità, oltre che un motivo di orgoglio e autostima.
Tutto ciò passa attraverso gioie, soddisfazioni, che non sempre riusciamo a comunicare e vivere pienamente, ma anche attraverso imprevisti, rabbia e frustrazione che nella quotidianità sono spesso inaccettabili, mentre nel setting espressivo possono essere accolti, vissuti, riconosciuti ed espressi.
Perché non iniziare l’anno concedendosi qualcosa di buono per se stessi? Un piccolo assaggio di psicologia espressiva attraverso l’arteterapia.
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Dott.ssa Simonetta Guaglione
La Psicologa con la Valigia 