Come si svolge una seduta di Psicoterapia espressiva?
Partendo dalla premessa che ogni esperienza è unica e irripetibile, tuttavia comprendo che, a volte, tra le remore che frenano dall’affidarsi a un professionista, ci sia anche questa domanda. Pertanto ne offro una descrizione.
Nel setting di Psicoterapia Espressiva, uno strumento utilizzato (oltre alla parola) è l’arteterapia.
Il processo di creazione del proprio lavoro attraverso l’utilizzo dei materiali è sempre differente per ciascuna persona e per i diversi momenti che sta attraversando.
Alcune persone preferiscono cominciare l’incontro creando un’immagine, altri desiderano prima parlare, e in questi casi, a volte l’immagine è collegata al contenuto della comunicazione verbale.
Normalmente si attiva un processo circolare, che può cominciare dall’immagine, per andare verso lo scambio verbale, ma anche dal racconto dei propri vissuti verso un’altra immagine e così via.
In questo modo si offre la possibilità anche a chi ha delle difficoltà ad esprimersi, di riconoscere e esternalizzare i propri bisogni, e di riflettere sui propri vissuti individuali. Non solo l’oggetto che viene creato è importante, ma lo è anche il processo in cui ci si “immerge” che va dalla scelta dei materiali, dal vivere stati emotivi legati al loro utilizzo, al confrontarsi con un ideale, all’accogliere ciò che non si conosce, ma che appare di fronte a noi inaspettatamente….
Il terapeuta e il paziente guardano insieme quello che è stato creato e come ciò è avvenuto; il modo di osservare deve essere molto rispettoso e attento per rispondere a differenti bisogni (di relazione, di catarsi, di espressione creativa, di mentalizzazione e di insight).
Nella terapia individuale di Psicoterapia Espressiva, uno strumento utilizzato è l’arteterapia
il processo di creazione del proprio lavoro attraverso l’utilizzo dei materiali è sempre differente per ciascuna persona e per i diversi momenti che sta attraversando.
Alcuni preferiscono cominciare l’incontro creando un’immagine, altri desiderano prima parlare, e in questi casi, a volte l’immagine è collegata al contenuto della comunicazione verbale.
Normalmente si attiva un processo circolare, che può cominciare dall’immagine, per andare verso lo scambio verbale, ma anche dal racconto dei propri vissuti verso un’altra immagine e così via.
in questo modo si offre la possibilità anche a chi ha delle difficoltà ad esprimersi, di riconoscere e esternalizzare i propri bisogni, e di riflettere sui propri vissuti individuali.
Il terapeuta e il paziente guardano insieme quello che è stato creato e come ciò è avvenuto; il modo di osservare deve essere molto rispettoso e attento e per questo è essenziale che sia differente per ciascuna persona attraverso sia la comunicazione visuale che verbale o l’interazione tra le due per rispondere a differenti bisogni (di relazione, di catarsi, di espressione creativa, di mentalizzazione e di insight).
Se siete interessate o interessati a provare questo approccio, potete prenotare una seduta telefonando al 339 3638941.
Dott.ssa Simonetta Guaglione Chi Sono